A Casa di Lucia | PICCOLE DONNE
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PICCOLE DONNE

“Una ragazza scrive frenetica su fogli di carta. Indossa un vecchio spolverino di lana nera sul quale pulisce di tanto in tanto il pennino. Sul capo un berretto ornato da un bel nastro rosso che le trattiene i lunghi capelli. Come scrivania usa una vecchia cucina di ferro che ha sistemato in soffitta. È immersa nel vortice della scrittura, una passione che la assorbe in maniera totalizzante nel suo mondo immaginario e meraviglioso.

È la penna di Louisa May Alcott a dipingere così l’indimenticabile Jo March, una delle protagoniste del suo capolavoro “Piccole Donne”.

Un libro che continua a conquistare, affascinare e commuovere generazioni di lettori in tutto il mondo.
Eppure Louisa May Alcott non lo voleva scrivere. L’autrice era impegnata in altri progetti, quando l’editore Thomas Niles le propose di scrivere un libro per ragazze.

Alcott all’inizio non fu per niente entusiasta. «Non mi piace questo genere di cose» aveva scritto nel suo diario. Lei che amava scrivere di passioni, di sangue e tempeste interiori. Per convincerla, Niles si offrì di firmare un contratto di pubblicazione anche per il padre, Bronson Alcott, i cui scritti non avevano mai avuto grande successo. E così Louisa cedette alle pressioni. Provò a cimentarsi ispirandosi alla storia della sua famiglia e alle sue tre sorelle che nel libro sono diventate le sorelle March: Meg è Anna, Beth ricorda Lizzie, Ami è basata su Abigail e Jo, la ragazza audace, sognatrice e ribelle che scrive senza sosta è lei: Louisa Alcott.

La Alcott iniziò a scrivere “Piccole donne” nel maggio 1868 e ci lavorò giorno e notte, dimenticando talvolta persino di mangiare e dormire. Il 15 luglio inviò tutte le pagine all’editore. A settembre, quattro mesi dopo averlo iniziato, il libro venne pubblicato in due volumi. Ebbe subito un grande successo.

La Alcott, che non si sposò mai voleva che anche Jo restasse nubile.
Ma mentre stava lavorando alla seconda parte di “Piccole donne” ricevette tantissime lettere da parte dei lettori che volevano che Jo sposasse il ragazzo della porta accanto, Laurie.

“Mi scrivono per chiedermi chi sposeranno le ragazze, come se questo sia l’unico scopo della vita di una donna” si legge nel diario della Alcott. “Ma non farò sposare Jo con Laurie solo per far felici i lettori”.

Alla fine Louisa cedette a far sposare Jo, ma non con Laurie, bensì con il professore Bhaer. Laurie dovette accontentarsi di prendere in moglie la piccola Amy.

Vi piacerebbe visitare i luoghi del romanzo “Piccole donne” di Louisa May Alcott?
Vi accompagno virtualmente in Massachuttes tra location storiche e paesaggistiche e le città di Boston, Canton, Concord, Franklin, Groton, Harvard, Ipswich, Lancaster, Lawrence, Stoughton e Waltham.

Immancabile una visita ad Orchard House, la tenuta in cui ruota tutta la storia e casa originale della famiglia Alcott che qui visse fino al 1877.
Un viaggio dalle tante emozioni: seguite il link.

 

 



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