
31 Gen SAN PIETROBURGO: Venezia del Nord
Attraversato il lago Onega, la nostra motonave approda al molo di San Pietroburgo, città capitale della Russia per quasi due secoli. La volle Pietro il Grande e fu molto curata da Nicola I, ed i due imperatori perciò sono immortalati nella grande città con due bei monumenti.
Essendo i moli fuori dal centro città, lungo il fiume Neva, – e la motonave il nostro punto di riferimento per cena, pernottamento e colazione – raggiungeremo con la metropolitana i luoghi da cui fare le nostre visite in centro e con il pullman quelle fuori dal centro. Ed un paio di volte abbiamo esplorato la città stando a bordo di motobarche che si muovono lungo il fiume Neva ed i canali che attraversano la città.
San Pietroburgo per questa sua caratteristica viene detta anche la “Venezia del Nord”. E sul molo dove era attraccata la nostra nave era presente tutto il giorno una vecchietta con il suo cane. Non chiedeva nulla, ma accettava tutto. E Gina se la fece amica per quei tre giorni, portandole un poco di colazione ed un poco di cena. Anche al cane.
Le nostre visite in centro sono state sempre ripagate dalla visione di chiese o cattedrali veramente eccezionali per grandezza ed architettura. Maestosa la Cattedrale di Santo Isacco che domina una grande piazza al cui centro è il monumento all’imperatore Nicola I ed è sormontata da una cupola maestosa ben visibile anche da chi naviga sul Neva. Stupefacente, non solo per il nome, la Cattedrale del “Salvatore sul sangue versato”, posta lungo uno dei canali che attraversano la città: ha cupole e facciate riccamente ricamate che ne fanno un gioiello da cui riesci ad allontanarti solo con un grosso sforzo di volontà.
Ma subito si presenta lungo la riva del Neva l’enorme Ermitage, un insieme di palazzi che facevano parte della reggia imperiale che per due secoli ospitò le famiglie degli zar Romanov e che oggi è uno dei musei d’arte più ricchi e visitati al mondo per la vastità ed il numero delle opere esposte articolate in sette settori principali. E noi due non ci lasciammo perdere l’occasione di visitarne alcuni ospitati in fastose sale.
Ma San Pietroburgo è maestosa e bella in ogni sua costruzione, anche in quelle militari come la “fortezza di Pietro e Paolo” costruita su un’isola del fiume Neva su progetto dell’architetto italiano Domenico Trezzini per ordine di Pietro il Grande.
La fortezza ha la bella “Cattedrale dei santi Pietro e Paolo” ed ha al suo interno il Mausoleo dei Granduchi, dove sono custodite le spoglie degli zar non toccate manco dai russi durante e dopo la rivoluzione bolscevica.
E sotto mezzogiorno corremmo fuori della cattedrale per osservare un gruppo di marinai che stavano caricando a salve un cannone per sparare un colpo alle 12, come avviene ogni giorno. E poi, dopo pranzo, riprendemmo la nostra visita alla fortezza ed alla città con tanto piacere che ce ne tornammo a bordo per cenare e riposare quando ormai le luci della città si riflettevano nelle acque del Neva.
Il giorno dopo andammo a visitare la Reggia di Peterhof ad una ventina di km da San Pietroburgo ed attraversammo la periferia dell’ex capitale le cui abitazioni sono state costruite in epoca sovietica e quindi sono casermoni grigi tutti uguali.
La Reggia di Peterhof è una reggia dello zar Pietro il Grande costruita agli inizi del 1700 sulle rive del Golfo di Finlandia, di cui è visibile la costa. Ha maestose fontane e magnifici giardini, e perciò degna pienamente di far parte delle Sette meraviglie della Russia.
La Reggia, oltre ai numerosi palazzi, comprende un Parco superiore, un Parco inferiore e uno lungo la costa. Sono allietati da molte fontane, cascate, aiuole geometriche, chioschi, viali alberati, sentieri immersi nei boschi. Il tutto abbellito da sculture.
Fummo fortunati ad essere andati quel giorno perché, oltre che da moltissimi turisti, la Reggia era affollata anche da bande militari in divisa e, lungo la grande cascata, di gruppi di ballerini in costume settecentesco. Eravamo capitati lì proprio nel giorno giusto: si festeggiava il decennale della bandiera russa.
Così chiudemmo in bellezza la nostra visita in Russia, perché il mattino seguente saremmo ritornati in Italia.
Ma non vi posso lasciare senza narrarvi una cosa che ci aveva colpito il giorno prima. Osservate l’ultima foto: lungo il Neva c’era una coppia in abito nuziale accanto ad un’auto ed ad un gruppo di invitati. E d’improvviso lo sposo aprì il bagagliaio dell’auto, sollevò tra le sue braccia la sposa e la mise nel bagagliaio. Quindi si mise al volante e partì con la sposa che salutava sorridendo gli invitati rimasti sul posto!
La guida ci informò che avevamo assistito ad una beneagurante tradizione russa: lo sposo rapisce la sposa come testimonianza di grande amore.
Tutti i gusti sono gusti. E così le tradizioni!