A Casa di Lucia | I LUOGHI DI CHARLES DICKENS
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I LUOGHI DI CHARLES DICKENS

Charles Dickens amava passeggiare. Le passeggiate erano per lui fonte di ispirazione, senza di esse veniva colto da un profondo senso d’inquietudine. Lo scrittore padroneggiava tutti i quartieri della città, conosceva bene la natura di Londra rappresentata da quelle che erano due realtà opposte: un’estrema ricchezza e una profonda miseria che, come lui stesso confessò a un giornalista, “si spinge ben oltre l’umana comprensione”.

Charles Dickens, attraverso le sue opere, ci ha lasciato quindi la testimonianza di una città in cui riuscì a cogliere i due volti della Londra della sua epoca: un volto raggiante, che avanzava a grandi passi verso il futuro, e un altro fatto di povertà e sfruttamento minorile.

Dickens nacque a Portsmouth il 7 febbraio 1812, al 393 Old Commercial Road. Nella piccola casa visse i primi anni della sua infanzia fino a quando il padre John, un funzionario della Marina Militare inglese, fu trasferito a Londra nel 1815.

Oggi la casa natale di Dickens è un museo in stile Regency, con arredi d’epoca appartenuti alla famiglia dello scrittore.

Le strade di Portsmouth rivivono nel suo terzo romanzo, Nicholas Nickleby, il cui protagonista è ispirato allo stesso autore.

Alla fine del 1823 la famiglia Dickens si trasferì al numero 4 di North Gower Street, in una casa più grande e più centrale. Nel nuovo quartiere la vita era più cara e i Dickens erano sempre più a corto di denaro. Per far fronte ai crescenti debiti della famiglia, appena compiuti i dodici anni d’età, il piccolo Charles fu costretto ad abbandonare la scuola e andare a lavorare in una fabbrica che produceva lucido per scarpe. Privato della sua infanzia tranquilla, conobbe in prima persona l’esperienza del lavoro minorile. Poco dopo il padre fu arrestato per un debito e la famiglia dovette abbandonare la casa in North Gower Street. Il piccolo rimase da solo in una stanzetta vicino alla fabbrica, mentre il resto della famiglia andò a vivere nel carcere di Marshalsea, l’incubo di tutti i debitori della città.

Al numero 48 di Doughty Street si trova la casa in cui Charles visse negli anni Trenta dell’Ottocento e dove scrisse alcuni dei suoi capolavori, come Il circolo Pickwick, Oliver Twist e Nicholas Nickleby che segnarono l’ascesa dello scrittore inglese. È oggi la sede del Charles Dickens Museum.

Il Charles Dickens Museum è organizzato su diversi piani e l’ombra del celebre autore inglese, dipinta sulle pareti, guida in un percorso affascinante, volto a scoprire ogni singolo ambiente della casa tra gli arredi raffinati e le pareti che ospitano un gran numero di ritratti e dipinti. È possibile visitare lo studio dello scrittore con la sua scrivania, le sue lettere e alcuni dei suoi preziosi manoscritti.

A Broadstairs, nel Kent, Dickens soggiornò per alcuni periodi tra il 1837 e il 1851. Il piccolo museo, che celebra oggi il legame dello scrittore con la cittadina, è ospitato in un cottage che ispirò la casa di Betsey Trotwood in David Copperfield, con il suo giardino fiorito e la sala allestita con mobili antichi. All’epoca in questo cottage viveva Mary Pearson Strong, modello per il personaggio di Betsey, che lo scrittore andava a visitare regolarmente per l’ora del tè.

Il piccolo museo espone inoltre alcune illustrazioni di H. K. Browne, uno dei principali illustratori delle opere di Dickens e alcuni oggetti appartenuti allo scrittore.

Leather Bottle Pub a Cobham è un pub più volte frequentato da Charles Dickens e talmente apprezzato dallo scrittore da diventare l’ambientazione di una delle vicende de Il circolo Pickwick.

Nella discreta Portsmouth Street, Dickens era solito passare davanti a un piccolo negozio, già allora considerato il più antico di Londra. Si tratta di Old Curiosity Shop, dal quale avrebbe preso ispirazione per The Old Curiosity Shop (La bottega dell’antiquario).

Charles Dickens fu sepolto, la mattina del 14 giugno del 1870, nel Poets’ Corner dell’Abbazia di Westminster, tra fiori, lacrime e attraverso una cerimonia pubblica, nonostante lo scrittore avesse chiesto di evitare ogni ostentazione e spesa inutile. Sotto una lapide in marmo nero riposa un uomo che permise ai suoi contemporanei, ai benestanti, di visitare quell’altra parte di città in cui non si azzardavano, o non potevano entrare. Ed è questo l’invito che, ancora oggi Dickens offre ai suoi lettori, attraverso i suoi romanzi.

 

 

 

 

 

 



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