A Casa di Lucia | IL MITO DELLA BALENA E IL WHALE-WATCHING
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IL MITO DELLA BALENA E IL WHALE-WATCHING

Oggi ricorre la Giornata Mondiale della Balena, il cetaceo che da sempre, nell’immaginazione di grandi e piccini, rappresenta il “gigante del mare” che vive nelle grandi profondità. E proprio quell’immaginario ci guida verso le grandi storie d’avventura narrate da scrittori di mare come Herman Melville che ci ha donato “Moby Dick”, la balena più famosa della letteratura, nonchè suo massimo capolavoro.

«Era la bianchezza della balena che sopra ogni altra cosa mi atterriva. Sebbene in molti oggetti naturali la bianchezza accresca raffinatamente la bellezza, quasi le impartisse una sua speciale virtù, come nei marmi, nelle camelie e nelle perle; sebbene vari popoli abbiano in certo modo riconosciuto una qualche supremazia a questo colore pure sempre cova nell’intima idea di questo colore qualcosa di elusivo che incute più panico all’anima di quel rosso che atterrisce nel sangue».

Melville, attraverso la figura di questo cetaceo, coglie la capacità di simboleggiare insieme la colpa, il peccato e la ricerca della verità.

Non possiamo dimenticare, ovviamente, la balena “collodiana” che inghiotte prima Geppetto e poi Pinocchio. I due si incontreranno nello stomaco del gigante, alla fioca luce di una candela, e finalmente si confideranno e si capiranno fino a permettere a quell’amore di accendersi e di realizzare il desiderio della paternità del vecchio falegname e la consapevolezza che porterà quell’irrequieto ma candido burattino ad essere un umano con una sana coscienza.

Ecco cosa simboleggiano allora le balene nella letteratura: il mistero, l’impulso irrefrenabile della sfida, la spinta verso l’avventura, la sete di vendetta, il male assoluto, la morte che incombe invisibile e minacciosa. 

Nel 1950 a San Diego, in California, fu istituito il luogo dove avvistare le balene grigie: il Cabrillo National Monument che attirò 10.000 visitatori nel primo anno. Nacque così il grande fenomeno del “whale watching” (osservazione dei cetacei), oggi molto diffuso ed esteso in più parti del mondo e che non interessa solo le balene ma anche orche, megattere, delfini e similari.

E’ un’esperienza emozionante e coinvolgente sia per grandi che per piccini. Immagina…Potresti essere in Norvegia, in Quebec, in Islanda, in Patagonia o in Australia. Sali su una barca per whale watching e, mentre l’aria pulita dell’oceano ti riempie i polmoni, vivi quella suspence, quella trepidazione di non sapere dove siano quei giganti e quando appariranno. Poi improvvisamente noti un movimento strano tra le onde ed ecco una balena fare la sua maestosa comparsa. L’emozione è inspiegabile, bisogna solo viverla ma ti assicuro che i tuoi occhi e il tuo cuore scoppieranno di gioia e amore per tanta bellezza. Potresti essere così fortunato da osservare la coda della balena che si immerge o lo spruzzo d’acqua che fuoriesce dal suo sfiatatoio e imparare tanto da questi affascinanti animali nel loro habitat naturale. Tieni la fotocamera pronta per immortalare questi momenti, ma soprattutto lasciati andare a queste emozioni che rivivranno in ricordi indimenticabili.

Ebbene, ti ho incuriosito e vorresti vivere al più presto quest’esperienza senza catapultarti troppo lontano?

In Liguria trovi il Santuario dei Cetacei o delle Balene, un’area protetta di 100.000 Km ricca di balene e di altri cetacei nata nel 1999 con un patto tra Costa Azzurra e Corsica, Principato di Monaco e Italia. L’accordo è stato inserito nella lista delle aree a protezione speciale della Convenzione di Barcellona e, pertanto, è riconosciuto da tutti i paesi del Mediterraneo.
Una popolazione di circa 2000 balenottere e capodogli, 30000 tursiopi e delfini e occasionali balenottere, megattere e orche, trova in queste acque le condizioni necessarie sia all’approvvigionamento del cibo, sia alla riproduzione ed è pronta a donare impareggiabili gioie e sorrisi a noi essere umani che non devono mai dimenticare la bellezza e la grandezza di Madre Natura e del Regno Animale.

 

 

 

 

 

 



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