A Casa di Lucia | Diario di viaggio: Bali
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Diario di viaggio: Bali

Bali è stato finora uno dei luoghi più belli e spirituali che abbia lo mai visitato.

Nella mia mente ho sempre pensato che niente avrebbe battuto la Thailandia (terra che amo e in cui ritorno ogni volta che posso), ma, come mi diceva sempre mia nonna, “non puoi dire che non ti piace se non ci provi mai”. Ebbene, la mia esperienza qui è stata favolosa!

Il primo giorno siamo andati in centro ad Ubud, dove abbiamo visitato il Palazzo (ufficialmente Puri Saren Agung è un complesso di edifici storici situato a Ubud) e un water garden.

Quello stesso giorno mi hanno convinto a bere il famoso Luwakcoffee: è un caffè fatto con chicchi che in precedenza sono stati mangiati ed evacuati dal luwak, lo zibetto delle palme comune. Il processo di digestione dà loro una fermentazione particolare che rende questo caffè molto pregiato. Saperne la provenienza può rendere scettici, ma ammetto che ha un buon sapore.

 

La sera in albergo abbiamo assistito alla tradizionale danza balinese. È davvero bello e affascinante fare esperienza di culture così diverse: entrare in contatto con altri popoli e poter sentire la passione e il legame con le loro radici attraverso espressioni rituali.

 

Andare il giorno seguente in visita al Pura Mengening Tampaksiring mi ha permesso di affrontare una delle cerimonie più belle che abbia mai vissuto in vita mia.

Sappiamo tutti che l’acqua ci aiuta a liberarci delle energie cattive, a rinforzarci la mente e a rigenerarci.

Ma questo rituale è più di questo. Si percepisce un profondo legame con la cultura locale molto ricca e molto radicata in essa. L’essenza di essere tutt’uno con la natura, qualcosa che nella nostra cultura raramente sperimentiamo.

Questo rituale, come ho detto prima, è per la mente, il corpo e lo spirito, ed è qualcosa che non riesco a spiegare a parole quanto sia bello e potente. Posso solo dire che viverlo ti cambia in qualche modo, come se la connessione con la natura che si viene a creare smuovesse delle corde dentro: come un sasso gettato nell’acqua che smuove delle onde, e anche quando quel moto sarà finito, quello specchio d’acqua non sarà più lo stesso.

 

Ogni giorno ho avuto la positività di conoscere un pezzo in più di questo meraviglioso luogo, come quando ho visitato i suoi campi di riso.

Camminare su questa terrazza di riso è stata un’esperienza benedetta. Bali ha da offrire tanto e tutta la sua bellezza è lontana dalle trappole turistiche trite e ritrite.

Il nostro autista è stato il migliore di sempre! Grazie a lui abbiamo visitato i posti più belli senza rimanere bloccati nella folla di turisti dei soliti tour: abbiamo visto la vera Bali, ed è impagabile.

Il tempio Uluwatu dell’isola, quella sera, ci ha poi offerto la possibilità di assistere alla kecak dance, una danza aborigena che serviva per mettersi in contatto con le divinità.

In questo tempio (Uluwatu temple) intrecciano questa danza con il racconto di Ramayana, un testo Hindu.

Emozionante e carica di simbologia, la danza Kecak è una delle danze più singolari che esistano; non è accompagnata da nessuno strumento musicale, bensì ad accompagnarla è un coro di uomini. In questa danza, uno dei ballerini è posseduto dagli spiriti e comunica con gli dei.

Costumi, cerimonia sacra, il fatto di aver assistito al ballo dopo il tramonto: l’insieme ha reso ancora più intenso lo spettacolo, ha fatto vibrare la mia anima.

 

È incredibile come la cultura balinese sia piena di artisti: basti solo guardare gli edifici, le incisioni in legno che li decorano con tanti dettagli, o considerare la bravura dei ballerini in queste performance di ballo rituale.

Bali è davvero una terra capace di offrire arte a 360 gradi!

 

Non di meno può offrire la stessa natura che qui fiorisce. Io ammetto di essermi innamorato del fiore frangipane.

Questo fiore è molto comune in Asia. La fragranza è così unica che, anche se cammini vicino a quest’albero senza rendertene conto, lo capirai semplicemente sentendo il profumo che emanano i suoi fiori.

Mia nonna materna aveva questo albero nel suo giardino ed io amavo raccogliere i fiori e annusarli per molto tempo.

La casa di mia nonna è ancora lì, ma non appartiene più alla mia famiglia; non so che fine abbia fatto l’albero.

L’unica cosa che so per certo è che ogni volta che sono in Asia e m’imbatto in quest’albero, raccolgo uno di questi fiori e respiro la sua fragranza. È un profumo di bei ricordi.

 

Il mio viaggio a Bali si è concluso con la visita al Besakih Great Temple, chiamato anche il Tempio Madre. È il complesso di templi più bello e suggestivo di tutta Bali.

Qui è dove le cerimonie religiose prendono vita. Viene usato per le celebrazioni della luna piena e funge anche da complesso funebre: qui, infatti, avviene la cremazione e la purificazione del defunto.

È un luogo pieno di tradizioni e storia.

É diviso in 4 parti, 4 templi ognuno destinato ad una delle 4 caste. Più si sale nel tempio, più si sale nella stessa scala sociale.

Ecco quindi che la parte più bassa è destinata alle persone più povere, la seconda parte più alta ai militari e ai funzionari. La terza parte è per la classe più abbiente e i mercanti. La parte più in alto spetta invece ai re, alle persone che detengono il potere, ai sacerdoti e ai nobili.

Ogni ingresso ha una porta che somiglia ad un fermalibro: si tratta in realtà della rappresentazione del monte Agung, il vulcano alle spalle del complesso del tempio.

Il monte Agung è uno dei due vulcani dell’isola. Il vulcano ha eruttato molte volte, ma ogni volta il tempio non è mai stato toccato dalla lava. Ogni anno la popolazione sale sul vulcano e getta delle offerte direttamente dentro al cratere: si dice che lo facciano come buon auspicio e per proteggere gli abitanti dalla prossima eruzione; facendo ciò, sperano che i cittadini possano sfuggire alla morte.

 

Bali ha così tanto da offrire. Le persone del posto sono molto simpatiche e accoglienti, i luoghi parlano della loro storia, della loro spiritualità, del contatto con la natura, delle lunghe tradizioni, della famiglia. È un posto dove stare quando ti senti perso o scoraggiato o disconnesso dalla realtà.

Sono grato a tutti coloro che mi hanno permesso in questo viaggio di conoscere un piccolo gioiello del nostro mondo. Un luogo da salvaguardare.

 

Articolo di Giuseppe Lupo, una delle nostre Voci Liber

 

Bali è la terra in cui la protagonista di “Mangia, prega, ama” conclude il suo viaggio. Ripercorriamolo insieme leggendo gli articoli dedicati:

https://www.acasadilucia.org/2022/02/09/mangia-prega-ama/

https://www.acasadilucia.org/2022/03/04/pizza-perche-mangiarla/



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