A Casa di Lucia | IL SIMBOLO DELL’ULIVO
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IL SIMBOLO DELL’ULIVO

«Enea di su la poppa un ramo alzando

Di pacifera oliva, Amici, disse,

Vi siamo, e siam Troiani, e coi Latini

Vostri nimici inimicizia avemo.

Questi superbamente il nostro essiglio

Perseguitando ne fan guerra ed onta.

Ricorremo ad Evandro. A lui porgete

Da nostra parte, che de’ Teucri alcuni

Son qui venuti condottieri eletti

Per sossidi impetrarne e lega d’arme.»

(Cit Eneide Virgilio)

 

Il simbolo del ramoscello d’ulivo è da tempo immemore associato alla rigenerazione poiché dopo la devastazione causata dal diluvio la terra rinasceva e con essa rifioriva la pace e l’uomo si riconciliava con Dio.

Virgilio lo associava alla dea Pax.

Anche nei poemi omerici viene ricordato come simbolo di pace e di vita

Polifemo fu accecato da Ulisse proprio con un tronco di ulivo dalle grosse dimensioni.

Ulisse e Penelope avevano il proprio letto nuziale realizzato nella cavità di un tronco d’olivo e l’intera stanza era stata costruita attorno al talamo.

Nell’antica Grecia, l’ulivo hiketeria (in greco antico ἱκετηρία) è il simbolo di Atene e della dea Atena

Secondo la mitologia sembra che la pianta fosse un dono della divinità, che si contendeva con Poseidone, dio del mare, la supremazia dell’Attica. 

La loro sfida consisteva nell’offrire ciascuno il proprio dono.

Poseidone realizzò una pozza d’acqua a ricordare il dominio di Atene sul mare e un cavallo bianco per rimandare il ricordo alla guerra. Atena fece nascere un ulivo simbolo di pace. 

I cittadini scelsero Atena e iniziarono a usare i ramoscelli di ulivo per cingere le teste dei vincitori delle Olimpiadi.

In Grecia tuttora rappresenta un amore longevo, forte e fedele.

I Romani ritenevano che i gemelli Romolo e Remo nacquero sotto un ulivo. Alla base di questa credenza utilizzavano i suoi rami in una cerimonia tipica di Capodanno: all’alba delle Calende di gennaio, due fanciulli prendevano ramoscelli d’ulivo e sale ed entravano nelle abitazioni augurando ogni bene.

Secondo Appiano il ramo d’ulivo era un gesto di pace da parte dei nemici del generale romano Scipione Emiliano. 

Anche gli emissari di pace li portavano sempre con sé.

Nel corso dei millenni è stato scelto da ogni popolo o cultura.

Nel libro della Genesi si narra che Adamo, in punto di morte, mandi il figlio Seth a chiedere l’olio della misericordia alle porte del Paradiso, ricevendo come risposta che sarebbe stato concesso al momento della sua dipartita dal figlio di Dio, ma nel frattempo ebbe tre semi da mettere sotto la lingua di Adamo dopo la sua morte.

Da quella bocca fiorirono tre rami: di ulivo, di cedro e di cipresso.

Dopo il diluvio universale la colomba torna da Noè portando nel becco un ramoscello d’ulivo come rinascita e pace tra cielo e terra.

L’ulivo rappresenta Nostro Signore Gesù Cristo che, immolandosi per noi, diventa strumento di riconciliazione e di pace. 

Viene raffigurato anche nelle tombe unitamente alla colomba, come nelle catacombe di Priscilla a Roma

Il ramoscello d’ulivo era usato come simbolo di pace in Gran Bretagna, Francia e America durante il XVIII secolo

In un ritratto di Luigi XV di François Lemoyne, il sovrano dona all’Europa un ramo d’ulivo. In una banconota da 2 dollari della Carolina del Nord del 1771 sono raffigurati la colomba, il ramo d’ulivo e una didascalia che rimanda alla pace ristabilita.

In molti stemmi nazionali ricorre l’icona del ramoscello d’ulivo

A Creta, il giorno del matrimonio gli sposi piantano un albero di ulivo, poiché si crede che il loro amore sarà forte e pieno di frutti. Quando i coniugi lasciano la terra, i figli legano attorno al suo tronco un drappo bianco per il lutto subito.

In Giappone, l’ulivo è l’albero della vittoria e i suoi rami vengono donati a coloro che hanno successo nella propria vita. 

Una simbologia che attraversa dunque il tempo e lo spazio, rendendo questa pianta preziosa ben oltre la sua utilità fisica, ma in quanto portatrice di un valore universale che dovremmo riscoprire: la vittoria della vita sulla morte. La pace.



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