A Casa di Lucia | TSUNDOKU: l’arte di accumulare libri
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TSUNDOKU: l’arte di accumulare libri

“Anche quando non si possono leggere, la presenza dei libri posseduti produce una forma di estasi: l’acquisto di più libri di quanti se ne possano leggere è nientemeno che un tentativo dell’anima di avvicinarsi all’infinito. Apprezziamo i libri anche se non li abbiamo letti, il solo fatto di saperli vicini ci fa sentire comodi. Solo saperli disponibili ci trasmette sicurezza”. (Alfred Edward Newton)

 

Tsundoku ( in giapponese 積ん読) è la tendenza a comprare o scaricare materiale da leggere, ma lasciarlo accumulare senza leggerlo. La terminologia viene usata anche per i libri deposti su uno scaffale o sul comodino in attesa di essere letti.

Coniato durante l’era Meiji (1868-1912) è una fusione di alcuni elementi: tsunde-oku (積んでおく) (ammucchiare e lasciare da parte) e dokusho (読書) (leggere libri).

Ci sono alcuni lettori appassionati che non riescono a smettere di comprare libri, rimandandone la lettura, anche se magari hanno già la biblioteca piena.

Il loro impulso frenetico genera un loop infinito che comporta l’invasione di comodini, mobili, mensole e scrivanie.

Entrando in una libreria si può essere rapiti da una copertina, dal titolo,dalla sensazione che il libro ci trasmette.

Alcune persone acquistano volumi noti o nuove uscite, qualcuno colleziona edizioni rare, c’è chi non riesce a resistere all’odore della carta stampata o chi ha solo smania di possesso.

Pile di libri restano accantonate per mesi o forse anni nell’attesa di essere lette.

Ogni nuovo acquisto rischia di oscurare l’interesse che c’era verso il precedente facendolo finire in stand-by.

Ma perché succede tutto questo? È davvero un disturbo, una mania incontrollabile, oppure risponde ad un bisogno della persona?

La risposta a queste nostre domande risiede in tre macro categorie in cui possiamo dividere gli “accumulatori di libri”:

1)La bibliomania

La bibliomania è infatti un disturbo ossessivo-compulsivo riconosciuto, che spinge chi ne soffre ad acquistare compulsivamente libri che non ha alcuna intenzione di leggere. L’importante è avere a disposizione più volumi possibili anche dello stesso libro.

Chi ne soffre è un accumulatore seriale patologico che compromettendo la sua salute viene curato con farmaci e terapie mirate.

2) La bibliofilia o il collezionismo

La bibliofilia, invece, si traduce nell’amore profondo per i libri.

Il bibliofilo di solito è anche collezionista e si impegna a leggere tutti i volumi che possiede o che acquista perché ha sete di conoscenza.

Predilige edizioni rare, copie autografate, ma non è patologico.

3)Lo Tsundoku

Lo Tsundoku viene spesso confuso con la bibliomania.

Questa attitudine è per coloro che acquistano libri intenzionati a leggerli. Li ripongono sugli scaffali, nell’attesa di leggerli, mentre subito dopo un nuovo libro richiama la loro attenzione.

In ogni caso riguarda i lettori forti che presumibilmente in un anno leggono almeno 12 libri.

I libri risollevano l’umore di chi li compra.

Per cui ne deriva che già il fatto di averli in casa, guardarli, sfogliarli o sentirne l’odore cura le piccole o grandi ferite della nostra anima, riportandoci ad uno stato di quiete interiore.

Provare per credere…



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