06 Ott Un tuffo nella Belle Époque: il Moulin Rouge
Simbolo della Belle Époque, centro di attrazione per numerosi artisti come Toulouse-Lautrec, famoso per la scandalosa danza del French Cancan e il suo iconico mulino rosso, Il Moulin Rouge aprì i battenti proprio il 6 ottobre 1889 ai piedi di Montmartre a Parigi, grazie all’opera di Joseph Oller e Charles Zidler.
Oller e Ziedler, al tempo proprietari di un altro locale, l’Olympia, decisero di aprire un cabaret sul modello del famoso Moulin de la Galette ma ai piedi di Montmartre, costruendovi sopra un mulino (finto ovviamente) colorato poi di rosso proprio per attirare l’attenzione e far risaltare il locale rispetto agli altri della zona, tanto da diventarne il simbolo e dargli il nome. Inizialmente, il giardino del Moulin Rouge ospitava anche le montagne russe, un’attrazione che si aggiungeva all’offerta festiva e familiare del locale. Lo scopo dei due impresari era quello di creare un “palazzo delle donne” (Le Premier Palais des Femmes era infatti il nome scelto, sostituito ben presto da quello con cui tutt’oggi è noto) e attirare i ceti ricchi della popolazione, in modo da far investire denaro e così riabilitare la zona mescolando i vari ceti sociali. Difatti il successo arrivò subito. Gli spettacoli che vi si tenevano erano molto apprezzati e in particolare il ballo del Cancan, una danza che andò affermandosi e che contribuì ad aumentare la fama del Moulin Rouge grazie anche ai pettegolezzi che generò. Tacciato di essere un ballo indecoroso e provocatorio, troppo trasgressivo ed erotico per l’epoca, il Cancan fu il motivo per cui presso ampia parte dell’opinione pubblica il Mouline Rouge apparisse come un locale licenzioso, frequentato da donne di malaffare e uomini poco raccomandabili. Tuttavia questa stigmatizzazione non fece che aumentarne esponenzialmente il successo: l’attenzione della gente venne catalizzata sul locale e molti, incuriositi dalla fama di questi spettacoli “scandalosi”, arrivavano a Parigi per assistervi, compresi volti noti e persino appartenenti alle famiglie reali, come fu per la visita del principe di Galles (futuro Edoardo VII) il 26 ottobre del 1890.

Il Moulin Rouge in una foto dei primi del ‘900
Dal 1889 contribuì alla sua fama anche un artista che qui trovò grande fonte di ispirazione, creando ritratti (compresi cartelloni pubblicitari) oggi come allora strettamente legati a questo varietà: mi riferisco a Henry de Toulouse-Lautrec, famoso ritrattista. Si dice che fu proprio lui a convincere la ballerina Louise Weber detta la Goulue (la golosa) a lasciare il Moulin da la Galette per venire ad esibirsi qui. Famoso è il manifesto creato dall’artista per l’occasione della prima esibizione della Weber.

Manifesto pubblicitario con la Goulue, opera di Toulouse-Lautrec
Alcune date hanno fatto la storia di questo locale, come il 12 novembre 1897, la prima volta in cui il Moulin Rouge restò chiuso per un giorno intero, in occasione della morte del direttore e cofondatore Charles Zidler.
Fu però l’Esposizione Universale del 1900 che, attraendo persone da tutto il mondo, contribuì irreversibilmente al diffondersi della fama del locale in tutto il globo, portando persino alla nascita in altri Paesi di numerosi locali ad esso ispirati come tipologia e spettacolo offerti.
Un’altra data che segnò profondamente la storia del Moulin Rouge è quella del grave incendio che lo distrusse il 27 febbraio 1915. I lavori di ricostruzione, sebbene iniziati prontamente, furono lunghi e si conclusero solo nel 1921, dando al teatro la forma che mantiene attualmente.

Il Moulin Rouge dopo la ricostruzione
Ma le modifiche non furono solo alla struttura: il Moulin Rouge attraverso gli anni ha cambiato pelle periodicamente, adattando il repertorio ai tempi che cambiavano. Dagli spettacoli dell’esordio si passò all’operetta agli inizi del 1900 per orientarsi, dopo la Prima Guerra mondiale, soprattutto agli spettacoli tipici delle riviste teatrali, in particolare di ispirazione d’oltreoceano, che assicurarono ampio successo anche grazie alla presenza di Mistinguett, stella del Moulin Rouge fino al 1929, anno in cui si ritirò dalle scene.

Mistinguett
L’avvento del cinema negli anni ’30 portò ad un ulteriore adattamento ai nuovi tempi, trasformando il locale nel 1937 in un night club. La Seconda Guerra mondiale vide un notevole ridimensionamento della sua attività: negli anni tra il ’39 e il ’45, infatti, fu utilizzato più che altro come sala da ballo. Ma già nel secondo dopoguerra il Moulin Rouge tornò alla ribalta, grazie ad astri nascenti della musica francese come Edith Piaf.
Dagli anni ’50 in poi le trasformazioni furono tante: oltre a numerosi lavori di ristrutturazione e ampliamento interni, si tornò a spettacoli che recuperassero lo spirito originario del locale riproponendo le attrazioni che l’avevano reso così famoso nel mondo, come il Cancan. Fu fondata la troupe delle “Doris’s Girls” nel 1957, un corpo di ballo che andò ampliandosi negli anni partendo dalle 40 ballerine presenti contemporaneamente sul palco fino al centinaio circa di oggi. Nel 1959 fu persino impiantata una cucina per la prima volta dall’apertura del locale, per offrire alla clientela sempre più internazionale una “cena-spettacolo“, con menù prescelti dai migliori chef di Francia.
Dal 1963 in poi, in seguito al grande successo della rivista “Frou-Frou“, l’allora direttore Jacki Clérico decise per superstizione che avrebbe continuato a scegliere solo titoli di riviste che iniziassero con la lettera F, una tradizione mantenuta ancora oggi, come dimostra l’elenco delle riviste portate in scene negli anni: “Frou-Frou” (1963-1965), “Frisson” (1965-1967), “Fascination” (1967-1970), “Fantastic” (1970-1973), “Festival” (1973-1976), “Follement” (1976-1978), “Frénésie” (1978-1983), “Femme, Femme, Femme” (1983-1988), “Formidable” (1988-1999) e “Féerie” (1999-ad oggi).
Numerosi sono gli artisti che nel corso degli anni si sono esibiti qui, così come i nomi di personaggi noti e appartenenti alle case reali che hanno avuto il privilegio di assistere a serate in loro onore o gli eventi organizzati da famose case di moda. Il Moulin Rouge nel corso della sua vita ha catalizzato la bellezza e il suo successo non è stato scalfito nemmeno dall’incidente accorso nella notte tra il 24 e il 25 aprile 2024, quando le quattro pale sono cadute sulla strada sottostante, causando pure il distacco di alcune delle lettere al neon poste sul tetto dell’edificio che formano il nome del locale. Il Moulin Rouge ha infatti ripristinato le iconiche pale a luglio 2024, celebrando l’evento con uno spettacolo di suoni e luci e una performance gratuita di French Cancan.
A questo iconico locale si sono ispirati anche scrittori e registi per produrre romanzi (ad esempio “Moulin Rouge” di Pierre La Mure) e film (l’ultimo in ordine di tempo è il musical “Moulin Rouge!” del 2001, diretto da Baz Luhrmann, con Nicole Kidman e Ewan McGregor).

Locandina del film
La sua affascinante storia ha portato il Moulin Rouge ad essere ancora oggi un’attrazione per i turisti da tutto il mondo, punto di riferimento per la vita notturna anche degli stessi parigini. E, diciamolo, un respiro di Belle Epoque in un’epoca lontana da quei fasti e da quel benessere.

Il Moulin Rouge oggi

Il Moulin Rouge di notte con il suo mulino rosso illuminato