A Casa di Lucia | IL GIOCO DELL’ANGELO
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IL GIOCO DELL’ANGELO

Entra nel mondo misterioso e inquietante del Cimitero dei Libri Dimenticati. Secondo volume della saga.

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Descrizione

Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l’occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de “L’ombra del vento” hanno già imparato ad amare. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore – scrivere un’opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell’umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria.

«Ruiz Zafón è lo scrittore più potente al mondo in materia di marchingegni narrativi» – Corriere della Sera

“Ogni libro, ogni volume che vedi, ha un’anima, l’anima di chi l’ha scritto e di quelli che l’hanno letto e vissuto e sognato. Ogni volta che un libro cambia di mano, ogni volta che qualcuno fa scorrere lo sguardo sulle sue pagine, il suo spirito cresce e si rafforza. In questo posto i libri che nessuno più ricorda, i libri che si sono perduti nel tempo, vivono per sempre, in attesa di arrivare tra le mani di un nuovo lettore, di un nuovo spirito…”

“È la vecchia storia del dimmi di cosa ti vanti e ti dirò di cosa sei privo. Pane quotidiano. L’incompetente si presenta sempre come esperto, il crudele come misericordioso, il peccatore come baciapile, l’usuraio come benefattore, il meschino come patriota, l’arrogante come umile, il volgare come elegante e lo stupido come intellettuale. […] Quello che io cerco è l’opposto di un intellettuale, vale a dire qualcuno intelligente.”

 

 

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