A Casa di Lucia | L’UOMO E IL CANE
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L’UOMO E IL CANE

Il mondo visto dagli occhi di un randagio, e in alcuni punti dagli occhi di un bambino sensibile che è l’autore stesso. due sensibilità negate e sofferte. sotteso alla triste vicenda canina è il risvolto sociale: l’incapacità del genere umano di apprezzare la libertà tendendo ad identificarsi in un genere, in un partito politico, una religione, e a seguire un leader, proprio come il cane è alla ricerca di un padrone.

Categoria:
Descrizione

Jack, abbandonato dal padrone, vaga randagio tra le colline toscane in cerca di nuovi affetti. Cassola lo segue nel suo picaresco viaggio fino alla scoperta, nell’epilogo tragico, del male anziché di una cuccia sicura. Con lo sguardo del cane si posa sul mondo quello dello scrittore. Tramite il protagonista – unico, a differenza dei padroni, uno peggiore dell’altro nella replica della crudeltà – è l’umanità stessa, rappresentata in emblema dall’indole domestica di Jack, a interrogare la civiltà sulla propria ferocia. Il racconto del 1977 (premio Bagutta nel ’78) è un apologo sul desiderio del cane ma anche dell’uomo, incapaci di vivere l’avventura della libertà, di stare legati a una catena. Con il crisma della favola, Cassola avverte che l’uomo, per debolezza e paura, anela alla sudditanza e preferisce all’indipendenza la servitù. E alla parabola affida un monito: non si deve rischiare di perdere la libertà, bene supremo, per correre dietro a un padrone che può rivelarsi spietato.

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