A Casa di Lucia | POMPEI
8
product-template-default,single,single-product,postid-24493,theme-bridge,bridge-core-1.0.2,no-js,woocommerce,woocommerce-page,woocommerce-no-js,ajax_fade,page_not_loaded,,vertical_menu_enabled,qode-title-hidden,side_area_uncovered_from_content,transparent_content,columns-4,qode-theme-ver-18.0.4,qode-theme-bridge,disabled_footer_top,wpb-js-composer js-comp-ver-5.7,vc_responsive

POMPEI

Pompei, agosto 79 d.C. Le sorgenti d’acqua alle pendici del Vesuvio si stanno esaurendo, contaminate dallo zolfo. Solo un uomo avverte il pericolo della situazione: Marco Attilio, nuovo responsabile dell’Aqua Augusta. Il suo predecessore è sparito e qualcosa non funziona nell’acquedotto. Sono anche in atto traffici poco puliti, speculazioni, episodi di corruzione. E Marco diventa un problema. Ma ci sono forze che nemmeno il più potente degli imperi potrà mai controllare.

Categoria:
Descrizione

Pompei, 79 d.C. Mancano solo due giorni all’imminente eruzione del Vesuvio. Due giorni alla catastrofe che porterà alla morte, in una ventina di ore, una città magnifica.
E’ un’afosa settimana di fine agosto. Lungo la costa i ricchi oziano nelle ville di lusso, nelle piscine, alle terme. Attorno a loro, invisibili, si muovono gli schiavi, costretti a subire l’ingiustizia della propria condizione. La flotta navale più grande del mondo staziona pacifica nel porto di Misero, nello splendido golfo di Napoli.
In questo clima di calma apparente, solo un uomo è preoccupato: l’ingegnere Marco Attilio, da poco nominato responsabile dell’Aqua Augusta, l’imponente acquedotto dell’Impero Romano che rifornisce 250.000 persone in nove città del golfo. Giunto in tutta fretta da Roma dopo che il suo predecessore è scomparso misteriosamente, Attilio si rende conto che le sorgenti d’acqua, per la prima volta da tempo immemorabile, vanno di colpo esaurendosi e si mescolano allo zolfo. A nord di Pompei, sulle pendici del Vesuvio, qualcosa di grave è successo nel tratto principale dell’acquedotto.
Non c’è tempo da perdere: Attilio, coraggioso e incorruttibile, promette a Plinio, famoso erudito e comandante della flotta imperiale, che risolverà la crisi prima che i cittadini si ribellino.
Alla testa di un manipolo di uomini, Attilio si dirige al centro di un incubo, lasciandosi alle spalle, nell’ultimo giorno di Pompei, un’umanità crudele, corrotta e derelitta. Scoprirà che ci sono forze che persino il più potente impero del mondo non è in grado di controllare.

 

Guardò le mattonelle del pavimento, sentendo sotto i piedi una strana vibrazione. L’intensità aumentò gradualmente e poi la casa fu attraversata da una ventata d’aria calda.

× Ciao!