A Casa di Lucia | TU CHE MI ASCOLTI
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TU CHE MI ASCOLTI

Il dialogo eterno tra madre e figlio

Categoria:
Descrizione

La figura della madre, Lisa, spicca già nella narrazione “Lettera alla madre sulla felicità”, apparsa nel 1995. In quell’opera lo scrittore, fatto oggetto di persecuzioni per le sue scoperte sul mostro di Firenze, si rivolgeva alla madre, con lettere mai spedite, per salvarsi psicologicamente. Lisa muore un anno e mezzo fa. Per lo scrittore il senso di sradicamento è assoluto, insopportabile.

Bevilacqua torna a rivolgersi alla madre, sicuro che lei possa ascoltarlo, da oltre il confine ultimo della vita. Queste pagine ripercorrono i momenti di un’umana avventura che vide madre e figlio sempre complici, legati da un amore appassionato e scabroso, drammatico e dolcissimo.

“Oggi, forse, a questo mio figlio gli sto facendo gli occhi, e devo farglieli bene, di un azzurro che le donne dovranno ammirarlo, e con una vista capace di vedere il mondo anche in un mare di nebbia”. E mi concentravo sugli occhi tuoi che si stavano formando dentro di me, lo sentivo, ci avrei giurato, e ci mettevo tutta me stessa per farteli alla perfezione, con una forza profonda, perché con la forza dello sguardo avresti ammirato le primavere, ma anche affrontato le cose brutte e infami.

× Ciao!