A Casa di Lucia | A NEVE FERMA
8
product-template-default,single,single-product,postid-24577,theme-bridge,bridge-core-1.0.2,no-js,woocommerce,woocommerce-page,woocommerce-no-js,ajax_fade,page_not_loaded,,vertical_menu_enabled,qode-title-hidden,side_area_uncovered_from_content,transparent_content,columns-4,qode-theme-ver-18.0.4,qode-theme-bridge,disabled_footer_top,wpb-js-composer js-comp-ver-5.7,vc_responsive

A NEVE FERMA

«Divertimento assicurato, tra amori al cioccolato a sfide all’ultimo assaggio.»
Flair

Categorie: ,
Descrizione

Emma Trisciuoglio, aiutante pasticciera laureata in Storia con una tesi sulla Stele di Rosetta, perde l’amore tre giorni dopo averlo trovato. La signora Elena, invece, l’amore lo insegue invano da trent’anni, e comincia ad avere un po’ il fiatone. Per fortuna c’è Camelia, che s’innamora senza difficoltà di chiunque incontri. Il problema di Camelia, casomai, è il quaderno di ricette che le ha lasciato in eredità suo nonno, scritto in un codice misterioso. Peccato, perché forse, se riuscisse a decifrarlo, potrebbe vincere il concorso «Una stella per Natale». Lei, però, preferirebbe non partecipare neanche. Emma, invece, parteciperebbe volentieri, anche se Andrea non la ama più. Bianca è l’unica a cui il concorso non interessa, è troppo impegnata nella sua battaglia contro un giovane dottore ripetutamente ladro. Aggiungete la pregiata Pasticceria Delacroix, un’attrice francese, un apprendista coi piercing e gli imponderabili effetti di un film dei fratelli Wachowski, e preparatevi a qualche ora di intenso divertimento, tra amori al cioccolato e sfide all’ultimo, dolcissimo assaggio.

«Un intrico di amori e avventure in una pasticceria: spassosa e ironica metafora dei “pasticci” della nostra vita.» Paola Mastrocola

«Stefania Bertola, esibendo una bravura che cresce di libro in libro, allestisce uno spassoso teatrino ambientandolo nel mondo della pasticceria di alta qualità e in uno del qiartieri più chic di Torino… Leggendo, o meglio, divorando il romanzo di Stefania Bertola, ho secreto risate e succhi gastrici.»
La Stampa – Bruno Gambarotta

× Ciao!