A Casa di Lucia | A VISO APERTO
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A VISO APERTO

Intervista di Mario Scialoja

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Descrizione

Renato Curcio non ha mai raccontato la sua vita. Perchè non voleva “denunciare” i compagni, per non rinnegare quella parte di sè che si chiama B, o perchè, più semplicemente, non si sentiva ancora pronto? Quale che sia la ragione, o le ragioni, del suo silenzio, anche attraverso di esse il fondatore delle BR ha confermato la sua singolarità. In un Paese che premia sempre le conversioni ma ama poco la memoria, Curcio ha scelto la memoria e ha compiuto i suoi diciott’anni di carcere anche per non aver voluto pronunciare abiure e sbarazzarsi così del suo passato.

La storia che ha deciso di raccontare in “A viso aperto” è la sua, dall’adolescenza tra le montagne piemontesi nei primi anni Cinquanta alla vita di bohème nella Genova di Paoli e De Andrè, dalla facoltà di sociologia di Trento al Sessantotto, agli anni Settanta nella Milano operaia, fino alla nascita delle Br, all’uccisione della moglie Mara Cagol, all’arresto e ai lunghi anni di detenzione, fra drammi politici, rivolte ed evoluzioni personali ed intellettuali.

Cinquant’anni della vita di un uomo che ha avuto il destino di rappresentare uno dei periodi più tragici della nostra storia recente e che oggi ha la capacità di ricordare e di riflettere: “A viso aperto” non è solo una testimonianza soggettiva di eccezionale interesse, ma è anche un modo per ritrovare la nostra storia collettiva di democrazia adolescente cresciuta nelle trame e nel sangue.

× Ciao!