Scritto negli anni Trenta, ma apparso in volume solo nel 1948 a causa della censura fascista, Il garofano rosso di Vittorini rappresenta uno dei più riusciti esempi di romanzo di formazione della letteratura italiana. Ambientato in Sicilia ai tempi del delitto Matteotti, il libro ha per protagonista Alessio Mainardi, un liceale inquieto e ribelle attratto dagli aspetti rivoluzionari e antiborghesi del primo fascismo. All’avventura politica, tuttavia, il giovane alterna ben presto quella sentimentale, dapprima intrecciando una relazione fuggevole e ideale con la studentessa Giovanna, dalla quale riceve, quale pegno d’amore, il simbolico e contesissimo garofano rosso, e in seguito impegnandosi in un rapporto concreto e sensuale con la misteriosa prostituta Zobeida. Da queste esperienze Alessio uscirà profondamente trasformato, e ciò lo porterà a compiere i primi incerti passi verso la maturità e la libertà interiore.