Il primo «tempo» dell’autobiografia di una donna che voleva prima di tutto essere libera.
Le tappe obbligate di un’educazione sentimentale, l’inevitabile scontro con la famiglia e l’ambiente sociale dell’alta borghesia francese conservatrice e bigotta, i meschini pregiudizi d’un mondo in declino insieme con i primi dubbi, i contrasti sentimentali, le tensioni, accompagnano il lungo viaggio verso la conquista di sé, fino agli anni dell’università e l’incontro con alcune tra le piú note figure della cultura francese, da Simone Weil a Raymond Aron, da Merleau-Ponty a Roger Vailland e Jean-Paul Sartre.
La principale ragione del mio accanimento era che all’infuori di quest’amore la mia vita m’appariva disperatamente vuota e inutile. Jacques non era che se stesso, ma a distanza diventava tutto: tutto ciò che io non avevo. A lui dovevo gioie e pene la cui violenza soltanto mi salvava dall’arida noia in cui affogavo.
Quanto è totale la presenza, altrettanto è radicale l’assenza.