L’autrice compie una completa ricerca estremamente minuziosa sui documenti fisico esistenti e ogni testo su cui compie le indagini è ben citato nelle note infondo ad ogni pagina, facendoci anche capire la gran quantità di materiale che la biografia di Giacomo Leopardi, tra amici, conoscenti, parenti, editori, etc… ci hanno lasciato per poter cercare di ricostruire un minimo una vicenda che da sempre è rimasta sepolta sotto un forte velo di mistero.
Nel libro sono presenti persino le testimonianze dei parenti stretti del Ranieri e di chi lo conosceva da vicino, quindi non solo di chi, come noi, lo studia da lontano.
Ne consiglio vivamente la lettura anche a coloro che storcono la bocca appena si cita il nome di Antonio Ranieri, rimanendo nella difensiva.
Gli eventi della conversione, della morte e della sepoltura di Giacomo Leopardi sono da sempre avvolti in una cappa oscura. Nel corso del tempo sono state avanzate tesi diverse, peraltro non sempre suffragate da documenti inoppugnabili e spesso viziate da visioni ideologiche. L’autrice non ha dato nulla per scontato e ha puntigliosamente ripercorso testi e versioni alla ricerca delle primitive fonti degli episodi raccontati e ripetuti negli anni. Anche i racconti degli avvenimenti forniti via via da Antonio Ranieri sono messi a confronto tra di loro, così che il lettore possa rilevare istantaneamente la loro diversità. Tutto questo ha condotto a formulare un’ipotesi finora impensata. Sono state poi ritrovate pagine non più ricordate e altre inedite e si è dato finalmente nome ai personaggi rimasti fino ad oggi anonimi.
Questa cronaca storica si sviluppa come un appassionante giallo che solleverà non pochi interrogativi anche in coloro che continuano a difendere la consueta tesi dell’ateismo di Leopardi e della sepoltura “privilegiata” nella chiesa di S. Vitale a Fuorigrotta.