A Casa di Lucia | UN AMICO LEALE E FEDELE
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UN AMICO LEALE E FEDELE

“Al principio dei tempi il Ngünemapu ha disposto che gli animali e gli uomini non si capissero parlando ma attraverso i sentimenti espressi dal modo di guardare.”

Il grande Luis Sepulveda ci dona un’altra delle sue favole, con una forte morale, per ricordarci i grandi valori della lealtà e della fedeltà un po’ smarriti da questa società liquida e che l’uomo può ritrovare solo vivendo un vero rapporto d’amore con gli animali e la natura.

Questa storia è ambientata in Aracaunìa, nel Sud del Cile, territorio dei Mapuche, “Gente della Terra”. Un cane pastore tedesco e un piccolo indio crescono insieme come fratelli. Aufman, ancora cucciolo, durante un viaggio invernale, cade da un carro e viene sommerso dalla neve. Viene ritrovato da un giaguaro che, dopo avergli insegnato i primi passi, lo porta in un villaggio mapuche; qui cresce insieme al piccolo Aukaman. Un “pichiche” (cucciolo d’uomo) e un “pichitrewa” (cucciolo di cane) crescono insieme come fratelli a diretto contatto con la natura, le sue stagioni e i suoi frutti, nella libertà del volersi bene e di accontentarsi di ciò che la Terra offre loro.

Ma un brutto giorno, i wingka, bastardi uomini bianchi, attaccano il villaggio per depredare il territorio di tutte le sue ricchezze, spargendo sangue e dolore. Aufman sarà strappato al suo amico e vivrà anni bui, in catene, frustato per il capriccio dell’uomo e sfruttato per il suo infallibile fiuto. Ma una piccola lucciola, proprio dopo una bastonata gli sussurra di non arrendersi perchè un giorno riabbraccerà suo fratello.

“Chiudo gli occhi, ho fame e sete, ma non mi importa. Non mi importa di essere solo il cane per quel branco di uomini e da loro non mi aspetto altro che frustate. Non mi importa, perché dal buio mi arriva il lieve aroma di quel che ho perduto.”

Sepùlveda ci racconta una storia commovente toccando temi molto profondi come l’abuso degli animali e della natura che ci circonda, la voglia di possesso, le tribolazioni dei mapuche per difendere le loro terre.

Una storia che è un invito ad essere degli amici leali e fedeli, capaci di un sentimento inesauribile che sopravvive al tempo e alle distanze.

Lo stesso autore, infine, afferma: “Questo libro colma un debito che avevo da tanti anni perchè ho sempre sostenuto che la mia vocazione di scrittore sia nata grazie ai miei nonni che mi raccontavano storie. In Araucanìa c’era il mio prozio Ignacio, mapuche, che al tramonto narrava ai bambini della sua tribù storie di animali  nella loro lingua. Capivo quelle storie anche non conoscendo quel linguaggio perchè sono anch’io “mapuche” “Gente della Terra”. Ho sempre desiderato raccontare anch’io una storia a quei bimbi, al tramonto, sulla riva del fiume, mangiando i frutti dell’araucaria e bevendo il succo delle mele appena raccolte negli orti. Ora che mi avvicino all’età del mio caro zio Ignacio, vi racconto questa storia https://www.acasadilucia.org/prodotto/storia-di-un-cane-che-insegno-ad-un-bambino-la-fedelta/e vi invito in Araucanìa, nella Wallmapu, il paese della Gente della Terra.”



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