A Casa di Lucia | Brescello: un tuffo nel Mondo Piccolo di Guareschi
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Brescello: un tuffo nel Mondo Piccolo di Guareschi

Pur non essendo mai indicato il paese in cui le vicende di don Camillo e Peppone hanno luogo (tranne quando nel primo racconto si identifica don Camillo come “l’arciprete di Ponteratto”), col tempo, e soprattutto in seguito alla realizzazione dei film omonimi, esso è stato indentificato con Brescello, un piccolo borgo in provincia di Reggio Emilia. Nel cercare un paese che potesse ospitare il set del primo film, infatti, si vide come Brescello rispettasse la contrapposizione prete/sindaco nella disposizione della piazza principale, dove la chiesa e il palazzo del Comune si fronteggiano quasi dai due estremi. Proprio in piazza Matteotti, in onore dei due personaggi, sono collocate le due statue bronzee di don Camillo e Peppone, nell’atto di salutarsi a distanza. Opera di Andrea Zangani, furono posizionate nel 2001, nel 50º anniversario del primo film.

Piazza Matteotti

Piazza Matteotti

Statua di Peppone

Statua di Don Camillo

Impossibile non fermarsi dunque a guardarle da vicino, così come impossibile non entrare nella chiesa di Santa Maria Nascente alla ricerca del famoso Cristo Parlante, il crocifisso ligneo creato appositamente per le riprese e posto attualmente nella cappella immediatamente a sinistra dell’ingresso.

Santa Maria Nascente

Cristo Parlante

Girando per il paese si potrà anche vedere la famosa campana di Peppone, la Sputnik, creata in cartapesta per il film “Don Camillo monsignore ma non troppo” e rimasta nel Comune insieme ad altri cimeli. Attualmente appesa sotto i portici di via Giglioli, ci si può passare sotto per verificare che “no, non ha il batacchio!” (Per gli estimatori come me dei film sarà chiaro il riferimento alla battuta di Peppone)

La “Sputnik” di Peppone

Sorvolando sulle chicche per veri appassionati, come la canoninca di don Camillo, la stazione o il balcone da cui Peppone mostra il suo ultimo nato ai concittadini, tappe fondamentali per chi viene a Brescello sono i due musei: il “Museo Brescello e Guareschi, il Territorio e il Cinema” e il Museo di Peppone e don Camillo“.

Canonica di don Camillo

Il primo dei due, situato in un palazzo Liberty di Via Cavallotti 24 degli inizi del ‘900, è diviso in tre esposizioni differenti.

Museo “Brescello e Guareschi, il Territorio e il Cinema”

Al piano terra lo spazio è riservato a mostre temporanee: quando andai io era curata la cronologia dell’uscita dei film con le varie curiosità legate alla loro realizzazione.

Il primo piano ospita da una parte la ricostruzione del set cinematografico del film, con foto dei fuori scena che colgono il rapporto tra il film e il territorio, e dall’altra parte invece un’esposizione permanente dedicata al lavoro del liutaio locale Raffaele Vaccari, rinomato per la produzioni di stradivari.

Ricostruzione del set cinematografico

Lavoro del liutaio Raffaele Vaccari

Il terzo piano, infine, è dedicato alla ricostruzione della vita rurale degli anni ’50, con attrezzi dell’epoca, lasciando spazio ad una piccola retrospettiva sulla Grande alluvione del 1951, rappresentata anche in uno dei film.

Museo di Peppone e don Camillo

Entrare nel Museo di Peppone e Don Camillo, inaugurato nel 1989, è invece un vero e proprio tuffo nel passato. Tra locandine originali dei film, foto in bianco e nero e pannelli che descrivono la realizzazione dei film e la vita di Guareschi, ci si trova a passeggiare in mezzo alle ricostruzioni di alcuni ambienti e a numerosi cimeli che gli appassionati sicuramente riconosceranno: il sidecar, l’abito talare di don Camillo, la moto di Peppone, le due biciclette usate dai protagonisti nel finale del terzo film… fino ai pezzi forti situati immediatamente all’esterno del museo: la locomotiva che portò don Camillo in esilio e il famoso carro armato.

 

Ricostruzione di Brescello

Locandina originale del secondo film

Potrebbe anche capitarvi, come è accaduto a me, di incontrare lì nei pressi qualcuno che partecipò alle riprese e che saprà intrattenervi con i suoi ricordi.

Locomotiva

Il carro armato

Tornare a casa dopo aver visitato Brescello è come spegnere la tv dopo aver visto quei bei vecchi film in bianco e nero, come chiudere il libro dopo aver letto del Mondo Piccolo di Guareschi: è salutare vecchi amici, ritrovarsi nuovamente a colori, sentire la nostalgia per quello spicchio di terra tra le montagne e il grande fiume, risvegliarsi sentendo di aver scaldato il cuore tra le braci di ricordi antichi.

Anche il palato vi ringrazierà, se vi fermerete a gustare i prodotti tipici nelle trattorie del luogo.

Per approfondire il Mondo Piccolo di Guareschi anche attraverso i libro e il palato, guardate questi link:

https://www.acasadilucia.org/2023/08/22/sua-maesta-lerbazzone/

https://www.acasadilucia.org/2023/07/24/don-camillo-di-giovannino-guareschi/



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