A Casa di Lucia | – 8 AL NATALE: INCONFUTABILI PROVE DELL’ESISTENZA DI BABBO NATALE
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– 8 AL NATALE: INCONFUTABILI PROVE DELL’ESISTENZA DI BABBO NATALE

Se cercate un romanzo natalizio diverso dal solito, siete nel posto giusto.

Se le lucine intermittenti, le canzoncine sdolcinate e gli immancabili candy canes di queste feste ormai vicine vi fanno sentire dei Grinch in piena regola, non potete non gustarvi questa fiaba gotico-natalizia, originalissima e dalla trama inaspettata, che esce dai canoni della classica storia di Natale già raccontata più volte.

La narrazione ha inizio in un piccolo villaggio sulle Alpi francesi. È una notte di dicembre, poco prima di Natale e Johnny Morel bussa alla porta del dr. Cristopher, uno scorbutico psichiatra londinese di successo, che si è trasferito in questo paesino per vivere in solitudine. Johnny Morel è lì per chiedere aiuto: sua figlia Anna è in coma e lo psichiatra è la sua ultima speranza. La sua visita non è gradita, infatti Cristopher dopo avere ascoltato la richiesta di aiuto del suo visitatore, lo butta letteralmente fuori di casa. Ma i fantasmi del passato del medico tornano a galla e una crisi di panico lo assale a pochi giorni dal Natale. Riuscirà l’invenzione del medico, la Fantasy Machine, a riportare Anna indietro?

In un crescendo di eventi imprevedibili e sorprendenti, Alessandro Corea ha costruito un mondo estremamente fantasioso e immaginifico, riuscendo ad entrare sapientemente nella mente di un bambino e riportarne pensieri ed emozioni.

Nella storia si percepisce l’influenza di capolavori come “Canto di Natale” e “Alice nel paese delle meraviglie”, ma è anche vero che la trama ha una fortissima impronta di originalità e personalità propria che rendono il romanzo unico nel suo genere.

Anna Nera è di certo un personaggio misterioso e affascinante e il ritmo del racconto è vivace e tiene il lettore incatenato alle pagine.

Lo strano tipo allargò le braccia e rispose continuando a sorridere amichevolmente:
“In un paese piccolo le notizie corrono.”
“Chi sei?”
“Il mio nome è Didier Duval, sono il falegname di Saint-Véran.”
Il falegname aveva gesti teatrali, enfatici, a tratti sembrava un guitto sul palcoscenico.
“Io mi chiamo Johnny Morel e sono un giornalista.”
Si fermò un secondo e poi domandò:
“D’accordo, ho bisogno dell’aiuto di Christopher: puoi suggerirmi un modo per ottenerlo?”
“Devi usare l’astuzia, figliolo. L’anima di Christopher è ferita, ma io sono convinto che sia alla ricerca di riscatto” rispose Didier mentre riprendeva per la sua strada, “Christopher sa ascoltare, il suo cuore è buono.”
“Dimmi qualcos’altro, aiutami” implorò Johnny mentre il falegname già spariva nella tormenta. Riuscì comunque a sentire la sua voce:
“Usa l’astuzia, conosci i suoi segreti.”
Con testarda determinazione, Johnny provò a seguire le impronte che il falegname aveva lasciato nella neve.
“Didier!” urlava arrancando.
Seguì le tracce finché improvvisamente s’interruppero davanti a una fitta pineta.
“Non può essere andato da quella parte” pensò, “ci sono solo boschi e montagne, fino al confine con l’Italia.”

Inconfutabili prove dell’esistenza di Babbo Natale
L’incredibile caso di Anna Nera
di Alessandro Corea
Editore: La Torre dei Venti (2020)



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