
17 Gen VIAGGIO IN TURCHIA: da Istanbul a Pergamo
E’ la sera del 18 ottobre 1997 quando, accompagnati dalla nostra guida turca – una signorina con la testa coperta da un fazzoletto verde – arrivammo al nostro albergo ad Istanbul. Seguì la solita assegnazione della camera, la piccola presa di possesso e la sistemazione del bagaglio, una rinfrescata in doccia e, finalmente, la cena seguita dal riposo notturno. Domani la giornata sarà piena e quindi è meglio riposare e schiarirci anche la mente in quanto eravamo un poco frastornati: eravamo a Costantinopoli o ad Istanbul? In tutte e due: Costantinopoli perché fu voluta dall’imperatore Costantino come capitale dell’Impero Romano di Oriente nel IV secolo e poi, conquistata dai maomettani, fu chiamata Istanbul e fu capitale mussulmana fino a che una serie di vicissitudini, dovute a lotte interne ed esterne, non portarono la capitale definitivamente ad Ankara.
La nostra giornata dedicata alla visita di Istanbul iniziò di buon mattino con una piccola crociera sul Bosforo, che ci permise di passare sotto i lunghi ponti dello stretto e osservare piacevolmente ville e moschee lungo le rive dello stesso.
Ci fermammo al “Palazzo Nuovo”, oggi chiamato Palazzo Topkapi, costruito dal sultano Mehemed II e giunto a noi, dopo molte vicissitudini, come museo che racchiude secoli di storia e patrimonio culturale ottomano. Essendo molto ampio e ricco, ne visitammo solo una parte. Da esso, dopo il pranzo, godemmo la vista del Bosforo da un terrazzo del ristorante. Io andai nel locale riservato ai fumatori di narghilè e feci finta di fare il fumatore… tra le risate Gina.
La bellissima Moschea ( Basilica) di Santa Sofia – dalla vita lunga e tribolata perché nacque come Cattedrale cristiana bizantina, divenne moschea a metà del ‘400 e fu sconsacrata nel 1931 per essere poi adibita a museo ed infine essere riaperta al culto islamico nel 2020 – ci accolse come museo facendoci ammirare l’insieme delle sue caratteristiche islamiche e cristiane assunte nei secoli addietro.
La visita fu attenta e lunga per cui non avemmo il tempo di visitare la Moschea blu, spettacolare già dall’esterno, possente ed elegante allo stesso tempo.
Peccato. Ma ormai era sera e quindi tempo di rientrare in albergo.
L’indomani ci imbarcammo per recarci a Canakkale attraverso lo stretto di Dardanelli. Comoda ed attraente la breve crociera ed a Canakkale sbarcammo per recarci ai resti dell’antica Troia, a noi cara per tanti studi fatti sulle opere di Omero, con la curiosità di ritrovare in tutto od in parte quanto ricordavamo dai nostri studi in cui solo la fantasia ci faceva immaginare luoghi ed eroi. Salimmo a piedi un poco faticosamente per raggiungere le rovine e poi fummo liberi di visitare gli scavi a nostro piacimento, dopo aver ascoltato la nostra guida anche per avere informazioni su come muoverci o cosa e come cercare. Guardammo con attenzione i resti delle varie ricostruzioni di Troia e le rovine del tempio dedicato ad Atene.
E la suggestione mia fu tale che mi aspettavo di vedere Ettore, Andromaca, Enea ed Elena, Anchise… . Infine rivolgemmo lo sguardo al mare ed alla spiaggia, quasi con la certezza di vedere gli accampamenti di Achille, Agamennone, etc. . Bella la vista della pianura dello Scamandro, ma oggi molto più grande di quando avvenne la guerra di Troia perché, da allora, il mare si è in parte ritirato ed abbassato e le rovine di Troia oggi sono su una collinetta. E sulle rive del mare non vidi, se non col l’immaginazione, né accampamenti, né Ulisse, Agamennone, Achille ed altri eroi greci assedianti Troia.
Ridiscendemmo poi a Canakkale e lì trovammo una ricostruzione del cavallo di legno nato dalla furbesca mente di Ulisse per far crollare Troia. Potevo non salire ed entrare nella sua pancia ed affacciarmi da uno dei finestrini situati sulla parte alta del cavallo? E Gina mi fece la foto!
E l’indomani partimmo per Pergamo, passando per Assos dove facemmo una breve sosta per ammirarvi le rovine del magnifico tempio di Athena.
Pergamo fu per tutti veramente una sorpresa per i suoi fastosi resti, abbondanti e ben leggibili: la grande biblioteca, i resti del tempio di Traiano e quelli dell’antico teatro, la “clinica” ovvero lo “Ascleperion”, antico centro terapeutico a cui giungemmo tramite un lungo corridoio sotterraneo.
La giornata fu pienamente interessante, anche se un poco pesante.
Anche ora è tempo di riposarmi un poco.