A Casa di Lucia | -9 AL NATALE: IL PANETTONE
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-9 AL NATALE: IL PANETTONE

E’ lui il dolce di Natale per eccellenza: il Panettone, il re dei grandi lievitati. Con la sua cupola tondeggiante, il cuore soffice e il bel color biscotto, conquista tutti i palati. E attenzione: per sapere se il pasticciere o lo chef siano stati bravi a realizzare questa delizia, il panettone non dovrà sbriciolarsi ma “fare il filo” quando si strappa e assaporandolo dovrà sprigionare note di vaniglia e agrumi che accompagnano uvetta e canditi.

Il Panettone nasce a Milano come tutti sanno e le prime testimonianze scritte risalgono al 1606, quando il primo dizionario milanese-italiano presenta il termine “Panaton”, ovvero “pane grosso che si suole fare il giorno di Natale.”  Nell’epoca medievale, in occasione del Natale, si preparavano dei pani molto ricchi, che venivano serviti a fette dal capofamiglia ai commensali.

Vi racconto la bellissima “storia di Toni” sulla nascita di questo dolce natalizio. Nel 1495 alla corte di Ludovico il Moro, in occasione della Vigilia di Natale, i cortigiani si riunirono intorno a grandi tavole imbandite di leccornie per festeggiare questo giorno. Le cucine erano in fermento, tutti i cuochi erano impegnati nella preparazione di varie portate e così il capo cuoco chiese a Toni, un giovane sguattero, di tener sotto controllo la cottura del dolce da servire a fine banchetto. Toni, purtroppo, preso dalla stanchezza si addormentò lasciando che il dolce si bruciasse nel forno. Svegliatosi di soprassalto e spaventato per il rimprovero che avrebbe ricevuto dal suo capo, cercò subito di rimediare al danno. Si ricordò di aver preparato per sè ed i suoi amici un dolce con degli avanzi dell’impasto del pane, aggiungendo poi burro, vaniglia, uova, uvetta e canditi. Rischiò e fece assaggiare al capo cuoco e ai commensali il suo dolce che lo apprezzarono moltissimo e lo battezzarono “pan de Toni” termine che col tempo si è trasformato in panettone.

Ed infine vi racconto anche una curiosità: secondo una tradizione, una porzione del panettone che viene mangiato a Natale, deve essere conservata fino al 3 febbraio, giorno di San Biagio, protettore della gola come buon augurio e per esser protetti dai malanni invernali. Una tradizione tipicamente meneghina in cui si uniscono religione e leggenda.

Oggi il panettone ha anche tantissime varianti create da grandi pasticcieri come quella al cioccolato o al pistacchio, a gianduia, al caffè, ai frutti rossi, ma la fantasia non ha limiti e addirittura qualche settimana fa, alla fiera dei sapori mediterranei “Gustus”, mi sono imbattuta nelle versioni salate ed ho assaggiato quella con caciocavallo podolico e addirittura quella con la colatura di alici.

Sapori assolutamente da provare se siete buongustai come me!

Il Panettone, a Natale, crea condivisione a tavola, in famiglia o tra amici, e come narra la poesia “La lauda del panetton”, Panettone è quell’amico che se arriva in una casa, anche all’improvviso, va’ accolto come un pascià, perchè è bello e buono, è il re dell’allegria che unisce la famiglia.



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