A Casa di Lucia | HAY-ON-WYE la Città dei Libri.
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HAY-ON-WYE la Città dei Libri.

Sul confine tra il Galles meridionale e l’Inghilterra si trova un paesino che è diventato famoso per il piccolo miracolo che è riuscito a compiere, trasformandosi in pochi anni nella meta più ambita degli amanti dei libri di tutto il mondo: Hay-on-Wye, la Città dei Libri.

Hay-on-Wye era un villaggio come tanti, che viveva prevalentemente di agricoltura e pastorizia. Come accadde in molte parti d’Europa, dopo la Seconda Guerra Mondiale il paese iniziò a morire: le persone preferivano spostarsi verso i grandi centri urbani, alla ricerca di un futuro (apparentemente) migliore. I negozi e le scuole chiudevano, i servizi venivano sospesi, le case abbandonate…

Hay-on-Wye ebbe però un destino diverso grazie a Richard Booth, classe 1938 che, dopo essersi laureato ad Oxford, decise di investire l’eredità di uno zio provando a risollevare le sorti del suo paese natale. Alla fine degli anni ’60 si recò negli Stati Uniti, rilevò moltissimi volumi dalle librerie che lì chiudevano di continuo e tornò pronto a realizzare il progetto che da tempo pensava. Aprì la prima libreria di libri usati in una vecchia stazione dei pompieri e fu l’inizio di un’avventura strabiliante che vide la gente arrivare da ogni dove e le librerie moltiplicarsi.

Hay oggi ha poco più di 1.500 abitanti, ma conta ben 26 librerie, talvolta arredate in modo bizzarro e caratteristico e spesso specializzate in uno o più settori: gialli, musica, arte, cinema, occulto, bambini, poesia e molto altro. Letteralmente, il paradiso per chi ama i libri.
Vi si trovano un’infinità di testi usati, libri rari, chicche introvabili da altre parti. Ma c’è di più. Mentre si cammina per le strade ci si imbatte in scaffali pieni di libri di seconda mano tenuti all’aria aperta a beneficio dei passanti e protetti da una tettoia, magari con un divano a fianco per potersi rilassare sfogliandoli in santa pace.

Nel giardino del castello di Hay, è possibile comprare libri anche se non c’è nessuno a custodirli, lasciando in un’apposita cassetta 50 centesimi per i libri a copertina morbida e 1 sterlina per quelli a copertina rigida. Si chiamano “Honesty Shop”, il pagamento è rimesso all’onestà dei lettori che però, se sono arrivati qui, amano talmente la lettura da rispettare i libri in modo religioso.

Grazie al turismo portato dai libri, in 50 anni il paese è rifiorito ed è diventato il centro di una fervente vita culturale e commerciale. Alcuni intellettuali ed artisti lo hanno scelto come buen retiro, per negozianti e artigiani è l’isola felice da cui si è riusciti finora a tener fuori le grandi catene. Alcuni giovani professionisti hanno lasciato la frenesia della grande Londra e si sono reinventati qui una nuova vita, aprendo una panetteria o un negozio di biciclette.

Oggi a Hay-on-Wye ci sono piccole boutique, un paio di gallerie d’arte, pub e B&B, l’ufficio postale e la banca e negozi d’artigianato.
Oltre ad essere la Città dei Libri, Hay sta anche diventando il punto di partenza per scoprire il Brecon Beacons e gli altopiani circostanti: le persone arrivano per le librerie e, innamorate, si fermano qualche giorno per passeggiare o pedalare attraverso pascoli costellati di pecore, chiese e castelli.

 



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