13 Mar L’IRLANDA CHE SOGNO

Io sogno di andare in Irlanda da tanto tempo.

Forse da quando ho visto il film “Le ceneri di Angela” o da quando ho ascoltato le prime canzoni degli U2, onestamente non saprei dire. So solo che prima o poi coronerò questo sogno.

L’Irlanda che desidero vedere però non è quella di Dublino o di Cork ma quella delle falesie a picco sul mare, delle penisole selvagge e dei piccoli villaggi. Mi piacerebbe percorrere il sud di questo paese in macchina con un itinerario che comprende alcune delle strade più panoramiche e suggestive di tutta Europa.

Il mio viaggio sicuramente comprenderebbe Dingle un paesino con un caratteristico porto da cui si parte per un percorso ad anello di un centinaio di chilometri che si snoda tra menhir e siti archeologici che risalgono all’età del ferro. Si attraversano villaggi e si possono contemplare paesaggi incredibili come quello che si può ammirare dal Conor Pass, il passo di montagna più alto del paese dove vale la pena di andare anche se il tempo non è splendido. Inerpicarsi su questo passo infatti è sempre affascinante.

Lungo la strada si incontrano tante spiagge e se anche le acque non sono proprio l’ideale per un bagno vale la pena di fare una sosta per consumare il pranzo magari con una tovaglia a scacchi in stile picnic!  Poco distante da Dingle ci sono le rovine di Minard Castle e il pozzo miracoloso di Holy Well che valgono una sosta.

Lasciata la penisola di Dingle mi avventurerei verso nord percorrendo la Wild Atlantic Way fino ad arrivare nel Donegal, sono più di 2000 km dove si incontrano fari (che su di me esercitano un fascino incredibile), promontori, spiagge porti e tantissimi punti panoramici.

Questo è il viaggio in Irlanda che sogno fatto di strade costiere dove ammirare panorami mozzafiato con un non so che di romantico, da paesaggi incontaminati che sono sicura mi rimarranno sempre nel cuore.

Siate sempre alla ricerca di nuove sensazioni. Non abbiate paura di niente.

“Siate sempre alla ricerca di nuove sensazioni. Non abbiate paura di niente.”

Oscar Wilde