A Casa di Lucia | IL PEPOSO FIORENTINO
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IL PEPOSO FIORENTINO

Il “Peposo” è un piatto tipico fiorentino, dal gusto deciso, con carne di manzo di ottima qualità cotta a fuoco lento nel corposo vino rosso toscano con tanto pepe nero.

La ricetta nasce sulle colline fiorentine che circondano la bella Firenze e precisamente nel borgo di Impruneta,

Un tempo questa zona era ricca di fornaci per la produzione della terracotta e proprio quegli artigiani inventarono questo piatto utilizzando i tegami da loro stessi prodotti e cuocendo la carne in un angolo dei forni accesi per il loro lavoro.

Questo piatto è ben raccontato nel libro L’ordine imperfetto. Il primo giallo dalla commissaria Bardi, della scrittrice Maria Letizia Grossi, edito Giunti, 2020.

Vi proponiamo qui di seguito l’estratto.

Ernesto estrasse lo spezzatino dalla vaschetta di polistirolo, palpandolo con diffidenza.    

   – O Manuele, e t’aveo detto che stasera voglio fa’ i’ peposo.    

   – E io, babbo, t’ho portato lo spezzatino.    

   –  Codesto sarebbe spezzatino da peposo, secondo te?   

   –  Gli è spezzatino e tu lo fai come ti pare. Vuoi fa’ i’ peposo, tu ci mettera’ più pepe.    

   – ’Un basta i’ pepe pe’ fa’ i’ peposo, ci vole la carne.   

   –  O ’un è carne codesta?   

   –  ’Un’è carne da peposo.    

   – O babbo, falla coce di più e tu fai i’ peposo.  

   – Di più? ma se gli è di già troppo frolla! Pe’ i’ peposo la ci vole consistente, la carne, di sostanza, codesta va bene pe’ bimbi piccini.   

   Manuele, dopo qualche battuta, s’imponeva di tacere, ma il babbo non demordeva.    

   – Tu  se’ come la tu’ mamma: santa donna, fine, elegante, ma pe’ la cucina… La carne poi la dovea lascia’ stare.  

   Manuele anche della madre cercava di evitare di parlare, col padre. Sapeva che, dopo le critiche, sarebbe passato alla nostalgia e lui già aveva la sua.  

   – Te lo ricordi quando s’andava a i’ mare a Tònfano, che mi portavo dietro la carne pe’ du’ settimane e la cucinavo io. Te lo ricordi che peposo si mangiava quando lo cucinavo io?  

  – Sì, me lo ricordo, babbo, co i’ caldo che facea d’agosto, proprio i’ peposo ci voleva. Te lo diceva la mamma che ’un’è un piatto estivo, gli è troppo peso.  

    – Lascia fare che la tu’ mamma se lo mangiava con le lacrime all’occhi, tanto l’era bono.     

   – E ci credo, babbo, con tutto qui’ pepe, anche a me mi veniano le lacrime all’occhi. Ora vo’ a lavorare, e tu mettiti a fa’ i’ peposo che ci vole tempo. Stasera vengo a mangiare da te, così vediamo come gli è venuto.     

    – Stasera? ma qui ci vole una marinatura di du’ giorni… E pure co i’ doppio di’ tempo, con questa carne, Manuele, come voi che venga. 

   – Babbo, ’un mi fa’ storie, che stasera voglio invita’ la Valeria. 

    Il peposo, smentendo i timori del macellaio-cuoco, risultò squisito. A fine serata Valeria era leggermente brilla e molto rilassata, sicché accettò che il suo vice l’accompagnasse a casa – non ce n’era bisogno, a lei piaceva camminare da sola di sera – e accettò anche, sull’uscio, un bacio della buona notte, che Manuele con tocco da esperto seppe spostare dalla guancia alle labbra… In quel momento comparvero sul pianerottolo i vicini della commissaria, che tornavano da un concerto, e lei si ritrasse. Serata promettente, si disse Manuele, mentre tornava a casa sua fischiettando. 

Il libro è presente nella nostra biblioteca di A casa di Lucia. Per conoscere la sinossi e poterlo richiedere in prestito, segui il link https://www.acasadilucia.org/prodotto/lordine-imperfetto/

Il Team Liber ringrazia Maria Letizia Grossi per questo contributo e per il continuo supporto al nostro progetto associativo.



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