09 Set GUIDA IL TUO CARRO SULLE OSSA DEI MORTI
“Vedere un Mondo in un granello di sabbia
e un Universo in un fiore di campo,
possedere l’Infinito sul palmo della mano
e l’Eternità in un’ora”
(Gli auguri dell’innocenza di William Blake)
“Guida il tuo carro sulle ossa dei morti”, letto nella versione edita nel 2020 da Bompiani, è uno dei libri della scrittrice polacca Olga Tokarczuk, vincitrice, oltre che di numerosi altri, del premio Nobel per la Letteratura nel 2018 “per un’immaginazione narrativa che, con passione enciclopedica, rappresenta l’attraversamento dei confini come forma di vita”.
Al confine tra Polonia e Repubblica Ceca, alla periferia di un paesino isolato soprattutto d’inverno, vive Janina (ma non chiamatela così) insegnante d’inglese, appassionata di astrologia, delle poesie di William Blake (da lui il titolo) oltre che traduttrice, ex ingegnere, custode delle case lasciate sole d’inverno dai proprietari che vivono in città.
Una sera viene chiamata dal suo vicino di casa Bietolone perché l’altro loro vicino, Piede Grande, è morto. Caratteristica di Janina è di non chiamare per nome proprio ma attribuire un nomignolo che per lei si addice alle persone e non: “che mancanza di fantasia i nomi e i cognomi ufficiali sono così banali e lontani dalla persona che non la ricordano in nulla …”
Janina e Bietolone si recano sul posto, e, anche se il rapporto non era idilliaco con il poco affabile vicino, cacciatore e bracconiere, preparano il cadavere in attesa della polizia e del carro funebre. Nell’attesa, Janina inizierà a chiedersi cosa sia davvero successo: mentre tutto fa supporre che il bracconiere si sia strozzato con le osse di una cerva che aveva cacciato, quindi di un incidente, in Janina si fa strada un’altra teoria.
Nelle settimane successive vengono uccisi altri uomini in circostanze misteriose, legati al primo, che sfruttavano o uccidevano barbaramente gli animali.
Janina sarà sempre più sostenitrice della sua tesi sia con la polizia che con l’intero paese, noncurante di sembrare “bizzarra”: perché se pensi diversamente dalla massa, sei sicuramente folle.
Il libro che potrebbe sembrare a tratti un giallo, a tratti un noir, a tratti manifesto antispecista, a tratti è pura poesia, ti affascina con l’astrologia, ti fa riflettere e sorridere … assomiglia dunque, nelle sue sfaccettature, alla Vita stessa.
Janina è una donna al di fuori dei canoni sociali, potrebbe sembrare stramba ai più ma semplicemente è una donna che ha aperto la sua mente, la sua anima, non ha permesso alle convenzioni di farla rimanere “cieca”, esce dai confini che la società ha precostituito per noi.
Parallelamente alla storia degli omicidi, si intrecciano nel romanzo, alla vita di Janina, altri personaggi, quelli che creeranno una famiglia attorno a lei. La famiglia che ti scegli, che ti ha scelto, quella non dettata dalle convenzioni sociali, quella costituita da persone, anime, che hanno i tuoi stessi interessi, punti di forza che si completano, debolezze uguali o diverse dalle tue che impari ad amare.
Un libro che merita di essere letto, oltre per il fatto che è scritto da un’autrice premio Nobel, perché ha una scrittura scorrevole nonostante venga utilizzato un linguaggio particolare ed accurato (segno anche, a mio avviso, di un’ottima traduzione). Lo consiglio anche perché leggere qualcosa al di fuori della nostra zona di comfort può sorprendere piacevolmente e permette di aprirci verso versioni del mondo, degli altri o di noi stessi sulle quali non ci soffermiamo nel tran tran della nostra vita quotidiana e degli stereotipi.
Personalmente ho amato questo libro anche per le posizioni nei confronti degli animali, ho amato la protagonista, una Donna che difende i deboli e i suoi valori senza curarsi di apparire strana; sto adorando la scrittura di quest’autrice conosciuta da poco, della quale sicuramente leggerò anche gli altri libri.
“Insomma, l’Uomo ha un grande dovere nei confronti degli Animali: aiutarli a vivere la vita; e a quelli addomesticati ricambiare l’amore e la tenerezza, perché loro ci danno molto più di quanto ricevano da noi. E bisogna che vivano la loro vita dignitosamente, che chiudano i propri Bilanci ….”
Posti che sicuramente Janina amerebbe e approverebbe sono i Santuari degli animali liberi, di seguito il link all’articolo https://www.acasadilucia.org/2024/06/16/a-day-in-paradise-gli-altri-santuari/