A Casa di Lucia | CHIACCHIERE DI CARNEVALE
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CHIACCHIERE DI CARNEVALE

C’erano una volta (e ci sono ancora) dei dolci rettangoli di pasta in forma di sottili nastri ritorti, fritti, friabili e cosparsi di zucchero a velo:  

Le Chiacchiere

Regine indiscusse del Carnevale, conosciute a seconda della regione anche come bugie, cenci, frappe, sfrappe, sfrappole, crostoli, maraviglias, fiocchetti.  

Antichissima è l’origine: le donne romane durante la festa dei Saturnali (festa dedicata al dio Saturno che si svolgeva dal 17 al 23 dicembre) preparavano dei rettangoli di pasta fritta, la frictilia“. 

Era anche la grande festa di fine inverno e la festa della fecondità della terra, che doveva svegliarsi dopo il sonno invernale e nutrire mandrie, greggi, animali ed esseri umani. Il Carnevale univa riti di fecondità con l’allegria: tradizioni antichissime collegano il riso, le danze e le burle alla fertilità della natura e degli uomini. Erano giorni di allegria, abbuffate, scherzi. 

Il mascherarsi durante l’inverno all’insegna della comicità e del grottesco e le feste popolari di inizio anno continuarono nel Medioevo, nonostante l’avversione della Chiesa che, non riuscendo ad eliminarle completamente, mise un limite con la Quaresima, il periodo di 40 giorni di penitenza che precede la Pasqua. Ed il nome Carnevale potrebbe derivare dal latino carni vale, carne addio, carnes levare, togliere la carne. 

Intorno al 1400 il Carnevale diventò una festa riconosciuta, organizzata e regolamentata anche dalle autorità. Le città diventavano un grande palco per gli spettacoli, tra parate di carri e carrozze, folle di maschere, gare, feste, danze e canti ironici. 

Queste tradizioni, forse proprio perché allegre e propiziatorie, sono arrivate a noi pressoché invariate. Il Carnevale si festeggia oggi in tutto il mondo: tra i festeggiamenti più famosi in Italia ricordiamo il Carnevale di Venezia, di Viareggio e, tra i più antichi in Campania, un posto importante lo occupa quello di Capua, le cui origini sembrano risalire al 1886.

La ricetta delle chiacchiere (il nome utilizzato in Campania, con poche variazioni tra le regioni italiane e rispetto alle originarie frictilia“) è la seguente:

 Ingredienti:

  • 250 gr di farina 
  • 20 gr di burro
  • 50 gr di zucchero 
  • 2 uova 
  • 1 pizzico di sale 
  • ½ bicchiere di acquavite (alternative: rhum, strega, vino bianco)
  • Opzionale: poca scorza grattugiata di arancia o limone, non trattati, nell’impasto. 
  • Olio per friggere qb 
  • Zucchero a velo qb

Procedimento:

Mettete in una ciotola o su una spianatoia tutti gli ingredienti. Impastate a lungo fino ad ottenere un composto omogeneo. Lasciatelo riposare circa mezz’ora in frigo. Riprendete l’impasto, stendetelo con il mattarello in una sfoglia sottile e ritagliate con una rotella dentata dei rettangoli con bordo merlato; largo comunque alla fantasia: potete anche tagliare la pasta in varie forme, triangoli, quadrati, l’importante per la cottura è che lo spessore della sfoglia sia sottile ed uniforme. 

Friggete le chiacchiere in abbondante olio bollente; quando saranno dorate da ambo i lati, scolate su fogli di carta assorbente, e appena tiepide cospargete di zucchero a velo. 

Buon Appetito e alla prossima!



× Ciao!